venerdì 27 giugno 2008

Impressione II



Rimozione forzata


New Delhi, Lajpat Nagar I, 26/06/2008, 17.45

sabato 21 giugno 2008

L'ultimo taglio?

Sul web si rincorrono voci e smentite sulla dipartita di Anthony Notaro, meglio noto come Chef Tony, teleimbonitore mascherato da cuoco che tanti pomeriggi ha allietato con la sua televendita dei coltelli "Miracle Blade Serie III Perfetta".

Creati da un "misterioso" artigiano dell'Alabama (?), che ogni tanto compariva nelle televendite, e caratterizzati dalla speciale impugnatura Accugrip, i Miracle Blade erano capaci di prodezze incredibili, come tagliare lattine, mattoni, lastre di marmo e altro materiale edile con la facilità con cui un coltello caldo taglia il burro.

Non so se sia morto, ma sicuramente mi piace ricordarlo così, sperando ovviamente che sia ancora in giro a tagliare quello che noi credevamo non tagliabile con un Miracle Blade, impugnato fermamente grazie ad Accugrip.


giovedì 19 giugno 2008

Impressione I


L'importante è che abbia un nome italiano

South Extension, New Delhi, 19/06/08 h 17.45

Perle di saggezza II e III


Non tutti possiamo tutto

Publio Virgilio Marone

Quando i molti governano, pensano solo a contentar sé stessi, e si ha allora la tirannia più balorda e più odiosa: la tirannia mascherata da libertà

Luigi Pirandello

Felicità

Il mio lavoro all'ICE ultimamente consiste sempre più nella manipolazione di dati per il "Desk Paesi dimenticati da Dio", che, parafrasando un termine molto in voga, ossia "Help Desk", per comodità chiamerò l'Hell Desk. Nella fattispecie, mi trovo sempre più spesso ad analizzare il Prodotto Interno Lordo di una Nazione, misurato, a seconda dei casi, sia direttamente (a prezzi correnti, a prezzi costanti, in parità di potere d'acquisto,...) sia indirettamente (percentuale di spesa sul PIL, rapporto deficit / PIL e chi più ne ha più ne metta).

Sembrerebbe dunque che il PIL rappresenti l'elemento essenziale per definire lo status di un Paese e in effetti tutti vi diranno che è così, tranne una persona: Jigme Singye Wangchuck, quarto Druk Gyalpo (Re Dragone) del Bhutan. Secondo la sua dottrina, il progresso del suo Regno non si può misurare in termini di Prodotto Interno Lordo, anche perché, mi permetto di aggiungere, non c'è molto da misurare, bensì in termini di Felicità Interna Lorda. Ovviamente non esiste una definizione quantitativa della FIL, anche se in tempi recenti alcuni psicologi americani hanno cercato di individuare una serie di fattori misurabili matematicamente per giungere ad una definizione univoca.

Solo l'unico Stato Lamaista, (Buddhista tibetano) del nostro pianeta, se escludiamo l'Autorità Tibetana in esilio, arroccato sulle vette himalayane che separano l'India dalla Cina, poteva inventare un tale sistema di misurazione del benessere di una Nazione. Può sembrare uno scherzo, ma da un qualunque sito governativo bhutanese si evince come la FIL sia il principio ispiratore di tutte le politiche, sia interne che nei rapporti con l'estero: basti pensare che un'azienda straniera che investe in Bhutan non può assumere più di cinque non bhutanesi, di modo da non rendere infelici quei bhutanesi che si trovassero senza lavoro per colpa di uno straniero.

I dati sulla FIL in Bhutan sono abbastanza confortanti, secondo il
National Statistic Bureau of the Kingdom of Bhutan, il 45,2% della popolazione bhutanese si può definire very happy e il 51,6% come happy, lasciando solo un 3,2% dei Bhutanesi not very happy.

Mi chiedo quale sarebbe la FIL dell'Italia ma di sicuro so di una persona che, grazie a più di diciassette milioni di amici, ora sta facendo, come sempre, i "comodacci suoi" e di sicuro alzerebbe la media.

Meglio il Bhutan.

martedì 17 giugno 2008

Pirati!

Ultimamente sto lavorando ad una fantastica analisi geoeconomica del Bangladesh, degno seguito dell'analisi geoeconomica dello Sri Lanka preparata a marzo (ancora un'analisi sul Nepal e poi chiedo all'ICE di New Delhi di aprire un "desk Paesi dimenticati da Dio" con me come responsabile).

Ovviamente, l'analisi di un Paese non può prescindere dalle sue infrastrutture e, trattandosi di un Paese costiero, dall'analisi dei suoi porti. Cercando informazioni sul porto di Chittagong, mi sono imbattuto in un articolo che non avrebbe sfigurato su una gazzetta del 1700 circa, che traduco liberamente: "Il porto di Chittagong, nel 2006, si è dimostrato il più pericoloso al mondo, avendo subito trenta attacchi di pirati".

Alle autorità portuali del Bangladesh vorrei dedicare il testo di
Pirates, di Emerson, Lake & Palmer, scritto da Pete Sinfield e Greg Lake (dall'album Works, vol. 1)


Wholl make his mark
The captain cried
To the devil drink a toast
Well glut the hold
With cups of gold
And well feed the sea with ghosts
I see your hunger for a fortune
Could be better
Served beneath my flag
If youve the stomach
For a broadside
Come aboard my pretty boys
I will take you and make you
Everything youve ever dreamed

Make fast the guns tonight we sail
When the high tide floods the bay
Cut free the lines
And square the yards
Get the black flag stowed away
The turk the arab and the spaniard
Will soon have pennies on their eyes
And any other laden fancy
We will take her by surprise
I will take you and make you
Everything youve ever dreamed

Six days off the cuban coast
When a sail ahead they spied
A galleon of the treasure fleet
The mizzen lookout cried
Closer to the wind my boys
The mad eyed captain roared
For every man thats alive tonight
Will be hauling gold aboard

Spare us the galleon begged
But mercys face had fled
Blood ran from the screaming souls
The cutlass harvested
Driven to the quarter deck
The last survivor fell
Shes ours my boys
The captain grinned
And no one left to tell

The captain rose from a silk divan
With a pistol in his fist
And shot the lock from an iron box
And a blood red ruby kissed
I give you jewelry of turquoise
A crucifix of solid gold
One hundred thousand silver pieces
It is just as I foretold
You, you see there before you
Everything youve ever dreamed

Anchored in an indigo moonlit bay
Gold eyed round fires
The sea thieves lay
Morning, white shells
And a pipe of clay
As the wind filled their footprints
They were far, far away

Our sails swell full
As we brave all seas
On a westward wind
To live as we please
With the wicked wild eyed woman
Of portobello town
Where weve been told
That a purse of gold
Buys any man a crown
They will serve you and cloth you
Exchange your rags
For the velvet coats of kings

Wholl drink a toast with me
I give you liberty
This town is ours - tonight

Landlord wine
And make it the finest
Make it a cup for a sea dogs thirst
Two long years of bones and beaches
Fever and leaches did their worst
So fill the night with paradise
Bring me peach and peacock
till I burst
But first, I want a soft touch
In the right place
I want to feel like a king tonight
Ten on the black
To beat the frenchman
Back you dogs
Give them room to turn
Now open wide sweet heavens gate
Tonight were gonna
See if heaven burns
I want an angel on a gold chain
And Ill ride her to the stars
Its the last time
For a long, long time
Come the daybreak we embark
On the flood of the morning tide
Once more the ocean cried

This company will return one day
Though we feel your tears
Its the price we pay
For theres prizes to be taken
And glory to be found
Cut free the chains
Make fast your souls
We are eldorado bound
I will take you
For always, forever, together
Until hell calls our names

Wholl drink a toast with me
To the devil and the deep blue sea
Gold drives a man to dream

I'm singing in the rain

Di sicuro, trovarsi a New Delhi nel periodo dei monsoni non causa lo stesso glorious feeling che causava una giornata di pioggia a Gene Kelly: il traffico è enormemente rallentato, tutto quello che era polvere o sabbia diventa una tremenda fanghiglia, i tassisti e gli auto-walleh chiedono più soldi per portarti in giro.

Non solo, da che esistono i rilevamenti dell'India Metereological Department, ossia 108 anni, è la prima volta che il monsone si presenta così presto, essendo tipicamente un fenomeno legato, a Delhi, ai mesi di luglio e agosto. Questo dovrebbe far riflettere su cosa stia accadendo al nostro pianeta, ma lascio questa parte alle singole coscienze, non voglio sollevare polemiche.

Insomma, ho lasciato le pioggie torrenziali di Torino per ritrovarmi nelle pioggie torrenziali di Delhi: per fortuna che non ho ancora comprato la Moto (una Royal Enfield richiede il maiuscolo sul termine "moto").

P.S. C'è comunque chi sta peggio.

lunedì 9 giugno 2008

Euro 2008, si comincia

Gallarate aveva un programma formidabile: jeans, maglietta, sandali, tavolinetto di fronte al televisore, frittatona di cipolle per la quale andava pazzo, familiare di Kingfisher, tifo indiavolato e…rutto libero!

Liberamente riadattato da "Il Secondo Tragico Fantozzi" (1976)

E comunque, Forz... oh no... Avanti Italia!!!!